L’Artificial Intelligence (AI) nel comparto assicurativo e risarcitorio
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Direttore: Alessandro Plateroti

L’Artificial Intelligence (AI) nel comparto assicurativo e risarcitorio

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Intelligenza artificiale: come cambierà il mercato delle assicurazioni? 

Tra dubbi, potenzialità, investimenti e regolamenti, quali sono i principali orientamenti di settore.

Nel settore assicurativo e, più in generale, in quello delle compagnie che seguono le pratiche risarcitorie, i sistemi di intelligenza artificiale vengono utilizzati con crescente frequenza per fornire prodotti e servizi sempre più personalizzati, accurati e a prezzi competitivi: dalla protezione della salute e della vita, alla definizione dei premi, fino alla sottoscrizione e valutazione dei sinistri e delle pratiche di risarcimento. 

Se non adeguatamente progettati, sviluppati e utilizzati, i sistemi di intelligenza artificiale possono però portare a rilevanti rischi per la vita delle persone, tra cui l’esclusione finanziaria e la discriminazione. Per esempio, l’AI è in grado di decidere correttamente chi deve riceve o meno prodotti e servizi assicurativi e risarcitori, o di rendere trasparente agli utenti finali il processo decisionale che li coinvolge?  Esistono dunque rischi specifici e “dilemmi” etici ai quali le aziende devono rispondere cercando di massimizzare la trasparenza dei propri algoritmi e prevedendo la supervisione umana per le applicazioni più delicate.

Nel frattempo le autorità di regolamentazione iniziano a muoversi al fine di definire standard e controlli per l’uso dell’AI, con impatti significativi anche sul settore assicurativo: è il caso, ad esempio, dell’European Regulation on Artificial Intelligence (“AI Act”), deliberato dalla Commissione Europea il 14 giugno 2023. 

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Il pacchetto AI Act comprende una serie di nuovi obblighi

Tali obblighi sono relativi a:

  • valutazione dei rischi derivanti dall’uso dell’AI 
  • controllo e monitoraggio degli algoritmi
  • trasparenza verso i clienti 

L’obiettivo è quello di promuovere uno sviluppo responsabile dell’AI e di rafforzare il potenziale competitivo dell’Europa a livello globale, permettendo la massimizzazione delle risorse e il coordinamento degli investimenti. Attraverso i programmi Digital Europe e Horizon Europe, la Commissione prevede infatti di investire 1 miliardo di euro all’anno nell’AI, mobilitando ulteriori investimenti dal settore privato e dagli Stati membri al fine di raggiungere un volume di investimenti annuali di 20 miliardi di euro nel corso del decennio digitale.

Se guardiamo ancora oltre, arriverà un giorno in cui sarà possibile accedere con facilità ai dati raccolti tramite le registrazioni delle telecamere di sicurezza, confrontare i dati visivi e gli orari, il tutto in modo automatico e senza intervento umano, naturalmente parliamo di casi di incidenti stradali e casi simili. Un’analisi così dettagliata porterà vantaggi sia per le compagnie sia per l’eventuale parte lesa, ma a onore del vero siamo ancora lontani da un approccio simile, poiché la struttura necessaria a sostenere un modus operandi di questo genere è ancora un miraggio.

Le intelligenze artificiali generative

Senza uscire troppo dall’argomento ma per capire meglio questo passaggio, è bene sapere che le intelligenze artificiali generative di ultima generazione richiedono grandi potenze di calcolo per poter funzionare in modo rapido e coerente. La stessa Microsoft si è trovata in difficoltà negli ultimi giorni, ossia da quando ha eliminato la lista d’attesa per l’utilizzo del suo Bing Chat in Microsoft Edge. Molti utenti hanno iniziato a lamentare una progressiva lentezza del chatbot e l’azienda stessa ha ammesso che non è riuscita a creare una struttura hardware adeguata e in grado di sopportare il grande carico di lavoro.

L’intelligenza artificiale generativa è un tipo di intelligenza artificiale che è in grado di generare testo, immagini, video, musica o altri media in risposta a delle richieste specifiche, come la tanto discussa Chat GPT di Open AI.

In questo contesto in divenire, Taddia Group, azienda leader nel settore dell’infortunistica, da oltre trent’anni al fianco dei cittadini, sta allocando una quota parte degli investimenti in R&D, in un motore di AI generativa.

Il progetto mira a supportare sia la rete di affiliati nella gestione delle pratiche, sia i cittadini nell’accesso ai servizi, mettendo a disposizione, ad una collettività più ampia, i dati storici di pratiche e casi del passato che presentano delle analogie con quelli oggetto di approfondimento.

Ovvero l’esperienza del passato a beneficio del presente, per una gestione più efficiente e performante.

Per approfondimenti su Taddia Group, visita il sito: https://www.infortunistica.it/

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ultimo aggiornamento: 13 Ottobre 2023 12:19

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